FISCALE – Quando il seminterrato fa decadere il bonus prima casa

FISCALE – Quando il seminterrato fa decadere il bonus prima casa

bonus prima casa: anche il seminterrato contaBonus prima casa addio, se il seminterrato contribuisce a raggiungere i 240 metri quadrati di superficie, che, secondo la legge, fanno rientrare una casa nella categoria di lusso. Anche se al catasto è classificato in maniera diversa.

Ha stabilito così la Corte di Cassazione con la sentenza n. 18481 del 21 settembre 2016.

I giudici hanno infatti statuito che deve essere compresa nel conteggio dei metri quadri non solo la superficie abitabile in senso stretto, ma la “superficie utile complessiva”. In base a questo, è irrilevante il requisito dell’abitabilità degli ambienti, mentre è fondamentale il criterio della loro “utilizzabilità”, a prescindere dalla loro abitabilità.

Nel caso preso in esame, il contribuente ha dovuto rinunciare all’agevolazione fiscale in quanto in possesso di un seminterrato collegato al piano superiore, arredato e dotato “di impianti idrici, elettrici, sanitari e di riscaldamento”.

Anche se nessuno, verosimilmente andrà ad abitare in un seminterrato, secondo l’Agenzia delle Entrate, questo corrisponde a un ambiente chiaramente adibito a uso residenziale.

La superficie del seminterrato va conteggiata insieme a quella degli ambienti abitabili dell’immobile e se, come ne caso considerato, quella superficie è superiore ai 240 metri quadrati, l’immobile è da considerarsi casa di lusso.

Ricordiamo che le agevolazioni fiscali sulla prima casa, introdotte nella forma attuale nel 2011, consistono nella riduzione dell’IVA dal 20% al 4% se l’immobile è acquistato da un’impresa e dell’imposta di registro dal 9% al 2% se lo si compra da un proprietario privato.